martedì 31 gennaio 2012

GASTRONOMIA parte prima

A Shanghai a farla da padrone è il cibo: ovunque ci si muova ci sono negozi, chioschi, ambulanti, ristoranti, snack bar, mini market, tutti votati alla vendita o alla somministrazione di cibo. Che in molti casi è appunto “street food”, cibo cioè da passeggio, che loro mangiano un po’ dappertutto ed a tutte le ore. Gli orari canonici del pranzo e della cena sono in genere anticipati di circa un’ora e mezza rispetto alle abitudini italiane, con il pranzo intorno alle 11-11.30 e la cena mediamente verso le 18. In realtà, muovendosi per la città ho avuto la sensazione di vedere cinesi mangiare a tutte le ore, quindi non è detto che la regola valga per tutti.
Io adoro il cibo cinese dunque sono tendenzialmente molto attratta da tutto quello che vedo in giro. Diciamo che, dopo un mese di Cina, ho provveduto già a catalogare nella colonna del SI o del NO quello che ho visto, nel senso che ci sono delle cose che non mangerei nemmeno sotto tortura ed altre che divorerei a tonnellate.

domenica 29 gennaio 2012

27 GENNAIO 2012

   AUGURI MAIA!!!

venerdì 27 gennaio 2012

ETOLOGIA?

Sono alla mia scrivania accanto ad una tazza di caffè solubile (le cialde Nespresso le sto centellinando, ne ho “solo” 200 e mi devono bastare fino ad aprile). La radio è sintonizzata sui 101.7, canale ovviamente cinese. Ma almeno ha poca pubblicità. Si potrebbe obiettare che non capendo la lingua mi debba essere indifferente se stanno parlando gli speaker o se c’è qualche spot. Errore! Il tono cambia, e nel caso della pubblicità è alquanto molesto, né più e né meno che in Italia. Altrimenti, se senti parlare qualcuno alla radio, l’effetto è drammaticamente soporifero: pur avendo una lingua con 4 toni (cosa vorrà dire non so ancora), la sensazione che si avverte è che parlino in modo monocorde in cui non è chiaro quando una frase inizia e quando finisce. Quando ridono, di solito è finita.

martedì 24 gennaio 2012

VARIA UMANITA'

Domenica si è festeggiato il capodanno cinese: immaginatevi i quartieri spagnoli di Napoli moltiplicati enne volte. Non c’è strada urbana, suburbana o periferia in cui non sentano la necessità di sparare botti, petardi e miccette, rumorose ed insopportabili. Preppeppeppeppé!!! Questo nei giorni precedenti e successivi al fattaccio. La notte di capodanno però è l’apoteosi, soprattutto con fuochi d’artificio che, si sa, hanno inventato loro.
Sembra di essere a Kabul.
Hanno iniziato a darci dentro verso le sei di sera (con il buio) e alle due di notte ancora non avevano finito. Anche il nostro compound  ha organizzato una parata di fuochi che hanno squarciato il cielo con colori e luci di ogni tipo, al pari di quelli che noi in Italia impiegheremmo solo per il gran finale. E non la finivano più. Anche Alice, all’inizio entusiasta, dopo trenta minuti di festeggiamenti con il naso all’insù colante dal freddo, ci ha supplicato di tornarcene a casa.

sabato 21 gennaio 2012

IN FILA PER TRE

Se vuoi abitare, vivere e lavorare in Cina devi essere sano.
Forse anche in altri paesi funziona così, non lo so. Però questa cosa mi inquieta parecchio: se sei malato (e quindi in prospettiva graverai sullo Stato) vieni rispedito al mittente.
Altro è, naturalmente, se ti ammali qui, chessò, per aver bevuto la loro acqua carica di metalli pesanti.
Affinché si abbia la certezza della altrui salute, vige l’obbligo di un check-up completo prima di avere ufficialmente il permesso di lavoro. Quello che non sapevo è che anche la consorte del lavoratore, specie se non è lavoratrice a sua volta, è obbligata ad eseguire tale check-up, ed è esattamente quello che ho fatto questa mattina. Ah ah ah.

giovedì 19 gennaio 2012

NI HAO

Ragazzi, oggi non posso scrivere a lungo.
Sono troppo impegnata a imparare il cinese.
Ho deciso che nell’attesa del corso gentilmente offerto dall’azienda di Andrea, che inizierà a febbraio, cercherò di barcamenarmi con il glossario delle mie guidine e con le 2 lezioni scaricate sull’Ipad.
Sto appunto imparando che per dire “Come va?”, devo solo dire “Zuì jin you shen me bian hua ma?”
Bazzeccole.

mercoledì 18 gennaio 2012

FRUSTRAZIONI

Piccolo sfogo serale.
Se il blog è anche una valvola di sfogo (non l’ha mai detto nessuno, ma ho deciso io che è così), allora mi permetto di sfogarmi, perché oggi è stata una giornata veramente di schifo.
Io non so se vi immaginate che essere qui sia tutto frizzi e lazzi, ma in effetti non è esattamente così. Essendo in una fase di transizione in cui Alice ancora non va a scuola, sta a casa tutto il giorno e va intrattenuta. Questo primo fattore A, si unisce al fattore B, ovvero la sorella, che – seppure piccolina – è a sua volta un bel martello schiacciasassi anche lei. Il fattore C è il tempo, che si ostina ad essere molto piovoso, benché non eccessivamente freddo.
Piovono “cani e gatti” si direbbe qui, anzi no, qui in Cina probabilmente no, perché sennò sai che scorpacciate….
Fattore D: a metà pomeriggio è buio, quindi ‘ndo vado?, specie se poi rischio di perdermi e di non riuscire più a tornare a casa.

martedì 17 gennaio 2012

ALICE

Molte persone mi chiedono come sta Alice.
Direi che nel complesso non va male, anzi. E’ una bimba positiva, che si è creata un micro clima nella sua nuova casa e che fa di necessità virtù, in un certo senso. Non so bene capire se un bambino di 4 anni e mezzo sa capire fino in fondo il cambiamento, ma immagino che a modo suo sia così.
Le difficoltà che incontriamo nello spiegarle le cose sono di vario tipo e piuttosto nuove anche per noi.
Innanzitutto c’è il fuso: vai a farle capire che quando qui è mattina in Italia dormono, quando qui è ora di pranzo là la gente si sveglia, quando qui è sera, i nonni hanno appena pranzato.
Lei ci prova, ma ogni tanto imbrocca il fuso di Sidney o di Los Angeles….

domenica 15 gennaio 2012

FAKE MARKET

Giornata uggiosa. Anzi, a dirla tutta piove della grossa.
Mi sono chiarita le idee sul clima di Shanghai: ognuno mi aveva detto una cosa diversa, quindi non sapevo bene cosa aspettarmi, anche perché la città ha la stessa latitudine del Nord Africa, quindi - a rigore - c’era da immaginarsi un clima sempre molto caldo, ed in più assai umido, come credo sia Hong Kong.
In realtà funziona così: l’inverno vero e proprio dura meno di 3 mesi. Fa piuttosto freddo e piove abbastanza (neve n.p.). Intorno a marzo già arriva il tiepidino, che prosegue con una bella primavera fino ai primi di giugno. Da metà giugno a fine agosto il clima fa schifo: è molto caldo (35° la notte, che vi sembra?) ed è umidissimo. Poi autunno nuovamente piacevole fino a ottobre- novembre e via così.

giovedì 12 gennaio 2012

HOME, CHECK HOME

La casa in cui abitiamo – poveretta - è frutto di una seconda scelta, perché un collega francese, con la cui moglie sto facendo amicizia (tra l’altro sembra anche simpatica), ci ha soffiato quella vista inizialmente, più ampia e più bella. In realtà, una volta insediati, devo dire che non sentiamo minimamente l’esigenza di avere più spazio. Stiamo parlando comunque di 180 mq, divisi su due livelli: al piano terra ci sono un soggiorno con zona pranzo, una seconda camera comunicante che attualmente funge da salottino (potrei rivendermela come “fumoir”, saletta pensatoio, o anche futura camera ospiti), la cucina ed un bagno. Dalla cucina si accede ad una veranda sul retro attrezzata per mangiare fuori. Ora, i nostri vicini la loro zona pranzo esterna l’hanno ricoperta con uno scafandro che funge da mega-zanzariera con apertura temporizzata, il ché mi fa sospettare qualcosa circa la presenza di zanzare nei mesi estivi.

mercoledì 11 gennaio 2012

PRIME ESPERIENZE

Con questa storia della censura non ho più modo di seguire un ordine "sensato" nel riportare i miei pensieri, quindi verosimilmente i criteri dei miei racconti saranno ad cazzum, se mi si consente un francesismo. Giusto a proposito di francesi, Andrea ed io abbiamo un problema non banale con Alice che si ostina a non capire che in Cina non ci sono i francesi, bensì i cinesi. La sua domanda tipo è: "Mamma, ma come si dice casa in francese?". Diciamo che l'intenzione è buona, solo la geografia lascia un po' a desiderare! L'impatto delle bambine con la Cina è tutto considerato buono, perché con il fuso orario l'unica che qui ha problemi veri sono io, che non chiudo occhio. Le piccole invece ronfano felici anche se sono certa che stanotte mi pentirò di averlo scritto.

martedì 10 gennaio 2012

DROGHE E PESCI VOLANTI

Premessa: se state leggendo il post odierno, nonché quelli che seguiranno (dite la verità che già stavate malignando perché non avevo ancora scritto nulla…) vuol dire che siamo riusciti, non io in verità, a by-passare la censura cinese che evidentemente non è tenera nemmeno con chi si occupa di scrivere cretinate come me. Non svelerò mai come questo sia accaduto (anche perché non ne ho la più pallida idea), ma è solo per dire che non mi è stato possibile accedere prima a Blogspot e tantomeno al mio blog, che evidentemente la Cina considera dannoso per le menti. Certo avrei qualcosa da dire su un paese che pensa di preservare le basi del comunismo censurando, anche se poi raramente ho visto un tale eccesso di merci e di beni di consumo…
Ma andiamo con ordine: siamo insediati a Shanghai!!!!
E ora vi racconto come.

lunedì 2 gennaio 2012

LUOGHI COMUNI?

Non immaginavo che salutare tutti gli amici ed i parenti prima di partire sarebbe stato così impegnativo dal punto di vista eno-gastronomico: vuoi forse non approfittare del saluto per una pizzata (come odio questa parola…), un aperitivo, una merenda, un ammazzacaffè o una vera e propria cena da sei portate?
Mi sento un po’ appesantita, credo che il mio livello di zuccheri e colesterolo nel sangue sia ai massimi storici (nemmeno quando l’anno scorso incinta di 7 mesi mi sono mangiata un panettone intero in poche ore? …hem…), ma forse tutto questo, unito agli effetti delle innumerevoli bottiglie di Prosecco ingurgitate negli ultimi giorni, serve a minimizzare l’effetto partenza e il timore (panico!) del prossimo futuro.
Argomento principe di quasi tutti i succitati happenings culinari è stata – ovviamente – la Cina, in tutte le sue certezze e incertezze.
Abbiamo sicuramente tutti innumerevoli pregiudizi sulla Cina in quanto cultura e, ancora di più, sui cinesi.
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